Dettagli
Evento | ||
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Quando: |
lun 03 novembre - mar 04 novembre | 21:00 |
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Titolo dell'evento: | Vinicio Capossela | |
Dove: | Teatro Augusteo | |
Categoria: | Altro | |
Descrizione evento | ||
PREZZO BIGLIETTO €40 poltrona €30 poltroncina |
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Location | ||
Nome location: | Teatro Augusteo | |
Pagina principale: | http://www.teatroaugusteo.it | |
Indirizzo: | piazzetta Duca d'Aosta, 263 - 80100 - NAPOLI | |
Nazione: | IT | |
Descrizione location | ||
Nel
1922, per migliorare le comunicazioni con il rione del Vomero in
continuo sviluppo, l'amministrazione comunale approvò un progetto per
la funicolare che, partendo da via Roma e sottopassando la via Conte di
Mola, portava al Vomero. Per creare uno sbocco al traffico della
funicolare fu ideata una piazzetta all'uscita della stazione inferiore,
realizzata con la demolizione di vecchi stabili ad angolo fra via Roma
e via Conte di Mola. Questi stabili, o parte di essi, si ipotizza che
abbiano fatto parte della proprietà di Palazzo Berio, del marchese di
Salza. Il palazzo era stato fatto edificare nel '600 da un certo Simon
Vaez, nobilitato Conte di Mola dal re di Spagna. Prima di passare nelle
mani del marchese Berio, il palazzo, del quale si ignora la primitiva
forma, fu dei Tomacelli, che nel 1772 diedero incarico a Luigi
Vanvitelli di ridisegnarne la facciata. Sempre in quell'anno il grande
architetto, in occasione del battesimo della Reale Infanta Carolina,
costruì nel salone da ballo, che conteneva circa 1000 persone, un
"teatrino" di 1600 posti, conservando la pianta a forma circolare del
salone. Il palazzo attraversò un periodo di grande splendore,
soprattutto per l'ospitalità e la munificenza dimostrata dai
proprietari nei confronti degli artisti. Infatti, Francesco Berio fu
uomo di vasta cultura, poeta e collezionista d'arte e, non a caso,
ancor oggi l'edificio -o almeno ciò che rimane di esso - è conosciuto
appunto con il nome del marchese Berio che tanto contribuì a renderlo
famoso. Quando nel 1820 il marchese morì, senza eredi maschi, per fare
un'esatta divisione dell'eredità tra le quattro figlie si dovette
vendere una parte dell'edificio, dando così il via al processo di
decadimento dell'imponente e storica struttura. Anche se non se ne è
certi si può ipotizzare che fra quegli stabili demoliti per lasciar
spazio alla piazzetta ci fosse anche una parte di palazzo Berio, e non
è da escludere, quindi, considerata l'attuale collocazione del teatro
Augusteo, il cui palcoscenico è situato al di sopra della Funicolare,
che questo sia stato realizzato sulla struttura dell'antico teatro
vanvitelliano. Contemporaneamente alla realizzazione della funicolare,
l'architetto Pier Luigi Nervi, uno tra i maestri dell'architettura
contemporanea internazionale, tra il '26 ed il '29 realizzò questo
imponente teatro, tra i maggiori a livello europeo rispetto all'epoca
in cui fu costruito. "Questa sera alle 21.30 precise con uno
spettacolo di gala, al quale interverranno le maggiori autorità
cittadine e la più elevata aristocrazia, si inaugurerà l' Augusteo, il
più grandioso cine-teatro di Napoli, che la società Funicolare Centrale
ha costruito con l' Anonima Pittaluga. Anticipare di poche ore il
giudizio del pubblico ci sembra superfluo: i napoletani, varcando la
soglia di questo nuovo locale, avranno la sensazione esatta di quanto è
stato compiuto per dotare la nostra città di un cine-teatro, che per
vastità, comfort, eccezionalità di spettacoli, sia uguale alle maggiori
sale cinematografiche d' Europa e d' America. L' Augusteo, che
è stato decorato da artisti valentissimi, come Carlo Siviero autore del
velario e Ezekiele Guardascione, è capace di oltre tremila posti,
dispone di un'immensa platea, di una vastissima galleria, di quattro
ordini di palchi, di un colossale impianto di aerazione e di
riscaldamento, di ascensori e scala mobile, costruzione della ditta
Stigler. Al comfort di questo eccezionale cine-teatro hanno cooperato
le migliori ditte italiane... Tutta Napoli sarà stasera all' Augusteo,
che inizia la serie di grandi spettacoli col supercolosso " Volga
Volga". I prezzi dei biglietti che sono in vendita alle ore 18 alle
casse del locale sono per questa sera i seguenti: galleria lire 15,
sala lire 10, loggiato lire 5 ". Così " Il Mattino " annunciava
l'inaugurazione dell'Augusteo, con un articolo pubblicato il giorno 8
novembre 1929. La scelta del nome, l'imponenza della struttura, la
profusione di marmi e stucchi, rispecchiano il gusto e l'ideologia
della classe dominante dell'epoca, che aveva voluto creare un luogo
elegante, come punto d'incontro dell'aristocrazia e delle autorità
politiche e militari. La volontà precisa di stupire il pubblico si
rivela anche nella scelta della programmazione, che prevede sin dai
primi mesi un susseguirsi di grandi " colossi " del cinema, con
accompagnamento musicale di orchestre imponenti e cori d'eccezione.
Infatti, nella realizzazione architettonica dell'Augusteo si era tenuto
conto che tale struttura era destinata alla musica e al canto: di qui
la sua eccezionale acustica. Grazie a questa sua peculiarità,
l'Augusteo ospita cantanti del calibro di Tito Schipa, Beniamino Gigli,
il tenore Giovanni Martinelli e i maggiori esponenti della canzone
napoletana. Dal novembre del 1929 al 10 gennaio del 1930, vengono
proiettati film come " Il quartiere latino ", " Giglio imperiale ", "
Nina Petrowna " con Brigitte Helm, " Orchidea selvaggia " con Greta
Garbo, " Tradimento " con Emil Jennings, per la distribuzione delle
maggiori case produttrici, come la Metro Goldwin, la Paramount, la
Warner Bros. I films venivano spesso presentati o seguiti da balletti "
di lussuosa presentazione sceneggiata ", come cita la presentazione del
balletto di Bella Schumann, rappresentato dal 9 al 25 dicembre 1929
dopo la proiezione del film " Giglio imperiale ". Il 10 gennaio del
1930 venne proiettato per la prima volta il super colosso della
cinematografia, " sonoro, parlato e cantato ": " L'arca di Noè "... Il
successo di pubblico fu inaudito: fino al 23 gennaio, 250 mila persone
avevano assistito alla proiezione del film, che fu prorogato per altri
due giorni rispetto alla programmazione per soddisfare le richieste del
pubblico. Dal mese di febbraio spesso i film cominciarono ad essere
preceduti da pellicole per bambini, come " Topolino contro i gatti " e
" Topolino pianista". Questa cura dimostrata per il pubblico più
giovane continua in seguito, con le " mattinate infantili " di teatro
scuola e, comunque, sarà sempre una caratteristica di questo locale
quella di ospitare i più diversi tipi di spettacolo. Nel 1930 inizia il
musi-hall, cui si affiancano Beniamino Gigli con il quartetto d'opera,
balletti e danze moderne, tanghi argentini ed acrobazie. Negli anni
successivi la programmazione del teatro vede alternarsi cinema e
riviste. Ospita illustri artisti italiani e stranieri, il 25 marzo 1932
debutta Josephine Baker con i balletti del Casinò di Parigi e danzatori
americani. Il 9 aprile è il turno della "compagnia di rivista
Bluette-Navarrini". Entrambi gli spettacoli furono un trionfo e
l'Augusteo sempre più diventa il centro di ritrovo di tutta la " Napoli
chic ". Nel 1934 c'è il debutto del teatro di prosa con Elsa Merlini e
Sergio Tofano, una precisa scelta di programmazione del teatro, che
volle dare un maggiore rigore nelle scelte e nella gestione del locale.
Ma il grande evento di quell'anno fu l'arrivo, il 30 marzo, della
compagnia di Totò, che rappresentò le sue riviste fino al 13 aprile.
Inutile dire che fu una apoteosi di successo con il botteghino che
registrò il tutto esaurito tutte le sere. Contemporaneamente l'Augusteo
continua ad ospitare rappresentanti famosi, o destinati a diventarlo,
della canzone napoletana. Il 14 agosto del '36 si esibisce " La Bottega
dei Quattro ", che fa capo a Libero Bovio, Gaetano Lama, Ernesto
Tagliaferri e Nicola Valente e si avvalse successivamente della
collaborazione di Ernesto Murolo. Durante la guerra il teatro fu
chiuso, per riaprire nel '45 sotto la gestione degli alleati che lo
ribattezzarono " Red Cross Club " ( Club della croce rossa ). Fino agli
anni '50 l'Augusteo subì un arresto, fino a quando venne riaperto e
ristrutturato. Cambiò dunque aspetto, e l'antico cinematografo-teatro
venne stravolto dalla controsoffittatura che ne coprì la volta, mentre
i quattro ordini di palchi vennero murati, e le porte e le mura della
sala vennero nascoste dietro una pannellatura in legno. Dalla metà
degli anni '80 il cinema cominciò ad avere un netto calo e la
programmazione diventò frammentaria ed occasionale, fino alla
definitiva chiusura. Quello che era stato il glorioso teatro, salotto
dell'antica via Toledo, acquistò l'aspetto di un buio e polveroso
deposito; la stessa piazzetta Duca d'Aosta fu lasciata nel totale
degrado ed abbandono.
Nell'autunno del '92, partita l'operazione di recupero con la disponibilità dell'Amministratore Unico della S.A.C.I.A.V., società proprietaria, Dott. Ettore D'Auria, e con Renato Abbate da una parte, e Francesco Caccavale dall'altra, la struttura originaria viene ripristinata ed il locale riapre " alla città" come sala teatrale. Sul piano tecnico e progettuale, questa operazione è stata ideata e realizzata da Pippo Caccavale, che ne ha curato e diretto il recupero, la valorizzazione, la ristrutturazione e tutte le fasi del restauro. |
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